Le piantagioni di bambù possono essere utilizzate per le applicazioni più disparate (si contano fino a 1500 prodotti differenti realizzabili in svariati settori). Di seguito, un elenco dei principali utilizzi relativamente agli specifici settori.
Il settore tessile. Da una particolare tipologia di Bambù (qualità Moso) è possibile estrarre una fibra tessile che può essere utilizzata per la realizzazione di indumenti ecosostenibili. Morbidi e lucenti, i capi realizzati ricordano la seta ma risultano meno delicati al tatto e sono caratterizzati da prezzi più competitivi. Grazie ad un agente antibatterico presente naturalmente, gli stessi sono ipoallergenici, antibatterici e antifungini; inoltre, nonostante la fibra sia altamente assorbente, la stessa garantisce una protezione da circa il 98% dei raggi UV dannosi. Biodegradabile al 100%, il tessuto di bambù si decompone naturalmente senza rilasciare alcuna sostanza inquinante.
La bioarchitettura. Economico ed ecosostenibile, il bambù consente la realizzazione di materiale molto più resistente della quercia ma altrettanto confortevole e per questa ragione risulta altamente competitivo per le costruzioni a basso costo. In America si sta già diffondendo per la costruzione di cattedrali ed edifici pubblici mentre in Europa come materiale di rivestimento per pavimentazioni.
Ambiente. Le piantagioni sono in grado di filtrare notevoli quantità di anidride carbonica producendo il 35% in più di ossigeno rispetto ad altre piante. Oltre a favorire il processo di ossigenazione, un altro importante vantaggio derivante dalle piantagioni riguarda la capacità di contrastare il dissesto idrogeologico a conferma di quanto indicato in precedenza riguardo la capacità dei bambuseti di adattarsi a terreni che altrimenti sarebbero poco adatti per altre tipologie di colture. Si sottolinea che sono numerosi i territori non coltivabili del nostro paese: in quest’ottica, l’implementazione di piantagioni di questo tipo risulterebbe fondamentale al fine di efficientare al massimo la produttività del territorio italiano.
Ulteriori applicazioni. I settori di applicazione del bambù sono in continua evoluzione. Oltre agli ambiti precedentemente citati (industria tessile, edile e alimentare) si è iniziato ad utilizzare il bambù anche in ambito industriale per la produzione di laminati, biomasse, prodotti farmaceutici, filati, cellulosa per carta, oggettistica, mobili, pellet, attrezzi agricoli e per la pesca, artigianato, strumenti musicali, produzione della carta, produzione di legno lamellare ecc.
Un ettaro di bambù gigante trasforma in ossigeno fino a 62 tonnellate di CO2 per anno, mentre un ettaro di bosco giovane arriva fino a 15 tonnellate al massimo.